ARCHIVIO DELLA RESISTENZA E DELLA DEPORTAZIONE
Si compone di due tipologie di documentazione: una più recente, raccolta negli ultimi anni in seguito alle attività di ricerca sulla deportazione nel piacentino, ed una sedimentata nel corso degli anni composta da memorie e testimonianze di ex partigiani, oltre che da copie di documenti provenienti da altri archivi. Per quel che riguarda la documentazione donata dalla famiglie si possono visionare lettere, libretti di prigionia, fotografie, appunti di memorie, testimonianze dirette ed indirette. Per citare invece solo alcuni esempi relativi all’altra tipologia si possono consultare in originale alcuni documenti del Comando Unico di XIII zona quali elenchi, buoni di prelevamento e documentazione contabile. Esistono poi numerosi lasciti personali tra i quali le “Carte Castellacci” (1945) che contengono la copia della requisitoria dell’allora Procuratore Generale della Repubblica di Firenze contro la Banda Carità che vide coinvolto il Capitano Remo del Sole ed il Maresciallo Domenico Moroder; le “Carte Prati” (1944-1947), in prevalenza corrispondenza, lasciapassare, ricevute di spese, ordini del comando e circolari raccolte dal comandante di distaccamento Vittorio Prati (nome di battaglia “Raffaele”) della 62° Brigata Evangelista e donate all’ISREC nel 1985 dalla vedova Anna Zani; le “Carte Canzi” (anni ’20 e ’30) relative all’attività anarchica di Emilio Canzi, in particolare fotocopie di corrispondenza del Casellario Politico Centrale dello Stato; le “Carte Carrà” (1945-1975) lasciate dal partigiano stesso e comprendenti per lo più fotocopie di documenti del Comando germanico come le relazioni giornaliere del Kampfgruppe ed i relativi provvedimenti nel piacentino, oltre ad articoli di giornale più recenti che ricordano alcuni episodi chiave della resistenza piacentina.